Il sé esiste, scopriamo perché.
Per comprendere pienamente i concetti chiave del buddhismo,
non possiamo escludere il contesto dei fatti. L’ambiente culturale e le nozioni che il Buddha storico aveva del sostrato religioso in cui si muoveva e viveva. Continua a leggere
Tag: sofferenza
Il LIBRO – “Felice come un bambino”
Massimo Paradiso, Felice come un bambino, Castelvecchi Editore – collana Ultra 2014, pp. 142, euro 12.50.
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Un breve e divertente saggio contro il mal di vita, l’ angoscia esistenziale e le ansie quotidiane. Un piccolo prontuario per la nostra insoddisfazione quotidiana alla luce delle teorie dell’attaccamento di John Bowlby e quelle dell’attaccamento buddhista. Continua a leggere
Il buddhismo e la complessità della vita
Ieri, durante shikantaza ho avuto un insight, una intuizione non concettuale: nella complessità si annida il dolore. Continua a leggere
L’atteggiamento durante la meditazione: alcuni problemi
Parlavo giorni fa con un amico su un suo problema durante la meditazione di consapevolezza buddhista.
Durante la pratica gli accadeva di iniziare a porre attenzione al respiro, poi passava a una sensazione, ma il respiro diventava frammentato, la mente si agitava, osservava l’agitazione e si sentiva affogare. L’unica soluzione per sfuggire a questa sgradevole sensazione era seguire la mente che vuole tornare al respiro. Continua a leggere
Il senso di colpa e il buddhismo
David Loy asserisce: “la colpa è divenuto un immenso problema per l’uomo moderno e sembra peggiori col passare del tempo. Freud comprese un immenso senso di colpa come prezzo che dobbiamo pagare per l’avanzamento nella cultura umana e nello sviluppo della civilizzazione.”
La domanda più importante da porsi al riguardo è: che cosa nasconde la nostra fragilità? Che sia anch’essa riconducibile a un profondo senso di colpa? Continua a leggere
Il Karma riguarda vite passate e future oppure no?
Quello che a me interessa del buddhismo sono il cuore netto e asciugato degli insegnamenti e il come inquadrarli in una cornice logica e di senso alla luce del linguaggio contemporaneo e della cultura di oggi.
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Mindfulness: meditare sulle emozioni (parte 1)
Per prima cosa ricordiamo la corretta posizione: seduti comodi su un cuscino o una sedia, le gambe possono essere incrociate, ma anche seduti su una sedia con le gambe ben perpendicolari al pavimento; la schiena non deve poggiare e deve essere dritta, con il mento leggermente in dentro per allineare la colonna anche nella parte del collo, le mani una sull’altra e entrambe in grembo.
la durata: partire da 5 minuti, aumentando di 2 o 5 minuti fino a un minimo di 30 o 40 minuti. Almeno una volta a settimana.
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Mindfulness: la pigrizia, gli affetti e il sé
Ultimamente ho iniziato a meditare con un amico di vecchia data, che chiamerò per riservatezza Effe, dall’iniziale del suo nome, senza specificare se è uomo o donna.
Effe, incuriosito dalla vipassana (e dalla sua ansietta cronica e senso di insoddisfazione), mi ha chiesto di meditare insieme, ogni tanto. Effe è un persona molto pigra e preferisce lampi creativi alla costanza. Continua a leggere
Le (tre) radici di ogni male, dolore e angoscia
Nella tradizione buddhista si parla di 3 radici del male.
1. La brama o attrazione (raga),
2. avversione (dosa),
3. confusione-illusione (moha). Continua a leggere
Mindfulness nel trasporto pubblico
In questi giorni sto sperimentando una meditazione leggera tra un viaggio metropolitano e l’altro. Ho notato alcune cose interessanti. Continua a leggere